Percorso piuttosto breve che si svolge quasi interamente su strade sterrate e divertenti sentieri nei boschi. Partendo poco prima di frazione Prelle (Salussola), ci si avventura alla scoperta dei luoghi meno noti di questa zona della Serra, pedalando lungo la sponda del piccolo Lago di Bertignano e cercando i resti preistorici del Monte Orsetto e della Cava del Purcarel.
Senso di percorrenza:
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Dati tecnici
- Durata: 2 h
- Distanza: 16,8 km
- Dislivello complessivo: 292 m
- Punto più basso: 278 m
- Punto più alto: 452 m
- Tappe: Prelle – Lago di Bertignano – Zimone – Prelle
- Livello: facile
- Periodo di agibilità: tutto l’anno
- Presenza di punti acqua potabile: sì
- Presenza di alimentari: sì
- Adatto ai bambini: no
Curiosità
I resti preistorici e longobardi
L’area attorno al lago di Bertignano ha portato alla luce notevoli reperti archeologici, risalenti per lo più alla tarda Età del Bronzo (850-900 a.C.), come piroghe monossili (canoe ricavate da un solo tronco) e monili. Sono inoltre stati rinvenuti i resti di un villaggio palafitticolo che si sviluppava in quella che è oggi denominata la Cava del Purcarel. Sul percorso, non lontano dai ruderi della chiesa di Sant’Elisabet, si incontra il Ròch d’la Regina, un enorme masso erratico intagliato per fungere da sepolcro, si pensa, ad una regina longobarda. Poco più avanti, si può fare una deviazione per raggiungere la cima del Monte Orsetto (452 m) dove si osservano i resti di un antico castelliere longobardo costruito sui resti di una precedente fortificazione preistorica e un masso erratico con incisioni utilizzato per riti pagani. Più recentemente, nel Novecento, il lago di Bertignano è stato invece sfruttato per ottenere energia idroelettrica e gli imponenti tralicci visibili sul lago, sono oggi utilizzati come campo di addestramento per gli operatori italiani LST (Lavori Sotto Tensione).
Da visitare
Museo Laboratorio dell'Oro e della Pietra
Quello di Salussola non è un semplice museo che narra la storia e la formazione geologica della Serra (c’è anche questo ovviamente sui pannelli espositivi), ma è un vero laboratorio di continua ricerca e formazione. Oltre alle installazioni permanenti dedicate all’eccidio del 9 marzo 1945, alla medievale strega Giovanna, alla ricerca dell’oro e alla storia del beato Pietro Levita, l’Associazione A.V.P.S. Onlus che gestisce il museo, organizza passeggiate ed escursioni per percorrere le antiche vie della Serra e i sentieri della Gran Traversata del Biellese.
Ingresso libero
Da vedere
La ZSC del Lago di Bertignano
Per definizione, la ZSC (Zona Speciale di Conservazione) è una particolare area protetta classificata tra i SIC (Siti di Interesse Comunitario), importante perché “contribuisce in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale e quindi il mantenimento della diversità biologica nella regione biogeografica in questione“. Il lago di Bertignano si è formato in seguito al ritirarsi del ghiacciaio Balteo, che nel Pleistocene inferiore (2,58 Ma – 780.000 anni fa) ha dato origine alla Serra e a tutti i laghi della zona. Di notevole interesse naturalistico, conserva habitat di zona umida molto rari e vulnerabili che contano un gran numero di specie sia animali che vegetali protette a livello europeo, come il tritone crestato (Triturus carnifex) e la castagna d’acqua (Trapa natans).
Indicazioni dell'itinerario
- Partenza da un piccolo parcheggio a Salussola, poco prima della località Prelle. Imboccare la strada sulla destra (Via Zimone) e proseguire per 2 km, superando le indicazioni per “Prelle” sulla destra.
- Dalla strada asfaltata parte quindi un sentiero sulla sinistra che reca le indicazioni GTB S25. Il sentiero prosegue tra i boschi e, pochi metri dopo aver incontrato il Roch d’la Regina, porta su una strada sterrata.
- Svoltare a destra e proseguire per circa 300 m; nei pressi dei ruderi di Sant’Elisabet, prendere la svolta sulla destra (GTB S25).
- Proseguire su GTB S25, facendo una breve deviazione sulla destra quando si incontra l’indicazione per Monte Orsetto.
- Tornati sul sentiero, si giunge al Lago di Bertignano; prendere a sinistra e percorrere la strada che costeggia il lago, fino ad incontrare la strada sterrata sulla sinistra per “Cava del Purcarel”.
- Dopo 250 m si può fare la deviazione per osservare i resti del villaggio palafitticolo della Cava del Purcarel, ma il sentiero non è ben tenuto e perciò un po’ difficile da percorrere.
- Proseguire sulla strada sterrata leggermente in salita, ignorando le deviazioni prima a sinistra, poi a destra e giungere quindi sulla strada asfaltata che porta al centro del paese di Zimone.
- Sulla via principale di Zimone svoltare a destra e imboccare la prima via sulla destra che va verso i campi (Via Roma) e proseguire sempre diritto, anche quando questa diventa sterrata (al bivio tenere la sinistra).
- Il sentiero entra poi nel bosco e in alcuni punti non è molto ben tenuto; i sentieri sono numerosi, quindi seguire attentamente la traccia GPS o comunque le indicazioni per “Prelle”.
- Il sentiero termina nei pressi di un’area picnic in frazione Prelle, sulla strada asfaltata (Via Zimone) percorsa all’andata; percorrere dunque Via Zimone verso destra per tornare al punto di partenza.
Dove dormire
- Casa del Movimento Lento (Roppolo)
- Casa Vacanze La Robinera (Magnano)
Altre attività nella zona
- Barca a vela e sci nautico sul Lago di Viverone
Riparazione e affitto biciclette
- A ruota libera (Cavaglià)
- Centro Ebike della Serra (Viverone)
Alcune note importanti
1) Obiettivo dei miei itinerari è tornare sempre al punto di partenza (anelli) e pedalare il meno possibile sull’asfalto. Quando però questo risulta inevitabile, scelgo per lo più strade secondarie e poco trafficate. Inoltre, stabilisco il punto di partenza in un luogo dove sia comodo parcheggiare l’auto.
2) Ho deciso di suddividere il Biellese in 5 aree principali, in base alla geomorfologia del territorio, a differenza di come risulta nelle carte topografiche (Nord-orientale, Nord-occidentale, Centro-orientale, Sud-orientale e Sud-occidentale).
3) Ho indicato alcuni percorsi come “Adatti ai bambini”, ma ovviamente è competenza di ogni genitore stabilire se un itinerario è adatto alle capacità del proprio figlio.
4) Con “Periodo di agibilità”, nella descrizione, mi riferisco esclusivamente alla presenza di neve sul percorso, non considerando quindi le altre variabili quali pioggia o presenza di zanzare. Nei riquadri “Dove dormire” ho voluto proporre alcune soluzioni alternative al tipico B&B o albergo, citando strutture come rifugi di montagna, ostelli o campeggi.
5) Prima di partire per qualsiasi tour, leggi la sezione “In pratica“!