Questo itinerario è la versione ridotta di un tour più impegnativo (di prossima pubblicazione) e permette di ammirare il paesaggio particolare della Riserva Naturale Protetta delle Baragge, nei comuni di Candelo e di Benna. Prevalentemente pianeggiante, offre comunque un’ottima vista panoramica sulle Alpi Biellesi. Il punto di partenza/ arrivo è perfetto per fare una breve deviazione di visita al pittoresco Ricetto di Candelo.
Senso di percorrenza:
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Dati tecnici
- Durata: 1 h 30 min
- Distanza: 12,5 km
- Dislivello complessivo: 119 m
- Punto più basso: 257 m
- Punto più alto: 340 m
- Tappe: Candelo – Benna – Baraggia – Candelo
- Livello: facile
- Periodo di agibilità: tutto l’anno
- Presenza di punti acqua potabile: sì
- Presenza di alimentari: no
- Adatto ai bambini: sì
Curiosità
Il particolare paesaggio delle "baragge"
La Baraggia di Candelo è una Riserva Naturale Protetta, simile ad altri siti piemontesi geomorfologicamente definiti “baragge” (Baraggia di Rovasenda, Baraggia di Vauda). Si estende su un altopiano delimitato su due lati dal torrente Cervo che nel corso dei secoli ha eroso notevolmente i suoi fianchi creando delle gole profonde e dall’aspetto davvero suggestivo. L’ambiente della baraggia è molto delicato e dall’identità unica, infatti conserva esemplari molto anziani di farnia (Quercus robur) e distese di erica selvatica o brugo (Calluna vulgaris) ed è luogo di riproduzione del coloratissimo gruccione (Merops apiaster). Le specie endemiche sono però minacciate dall’avanzare di piante invasive, soprattutto robinie, betulle, rovi e felci e sarebbe quindi necessaria una periodica attività di pulizia.
Da visitare
Il Ricetto Medievale di Candelo
Verso la fine del XIII secolo gli abitanti di Candelo costruirono il ricetto, una struttura fortificata che aveva funzione di rifugio in periodo di guerra. Nei secoli successivi, le circa 200 abitazioni all’interno delle mura non sono state sempre abitate, fungendo spesso solo da magazzino di prodotti agricoli. La cinta muraria, di circa 80 cm di spessore, fu edificata utilizzando grossi ciottoli estratti dal torrente Cervo e risulta aperta solo in un punto centrale, protetto dall’imponente torre-porta, nei pressi di quello che è oggi il municipio di Candelo. Ai vertici dei lati, sono presenti 4 torri rotonde e una a pianta rettangolare (“torre di cortina“) posta a metà del lato nord, che danno al ricetto una forma pseudo-pentagonale con una superficie totale di 13.000 mq. Appena entrati nel ricetto, sulla destra, è visibile il Palazzo del Principe, edificato nel 1400 da Sebastiano Ferrero e riconoscibile perché più imponente e sopraelevato rispetto alle altre abitazioni. La struttura viaria all’interno delle mura è regolare e le “rue” sono leggermente inclinate, per portare l’acqua piovana verso la torre di cortina. Le abitazioni (ora trasformate principalmente in musei della vitivinicoltura, atelier di artisti e botteghe) presentano un ampia cantina (detta caneva) con pavimento in terra battuta e capace di mantenere basse temperature e un solarium al piano superiore, più caldo e secco per la conservazione delle granaglie; i due locali sono connessi esclusivamente da una scala di legno esterna (detta lobbia).
Per info, visite guidate e orari, consulta il sito: http://www.ricettodicandelo.it/accoglienza-turistica
o scrivi all’indirizzo prenotazioni@prolococandelo.it
Indicazioni dell'itinerario
- Partenza presso il parcheggio turistico a lato della chiesa di Santa Maria Maggiore; svoltare a destra e all’incrocio imboccare Via Roma verso sinistra.
- Al bivio svoltare a sinistra in Via Molignati, percorrendola per circa 120 m; poi, giunti su Via B. Debais, svoltare a sinistra e proseguire sulla strada principale (Via S. Sebastiano) per circa 300 m.
- Giunti alla rotonda, prendere la terza uscita e imboccare Corso S. Lorenzo; seguire Corso S. Lorenzo per circa 550 m, quindi, alla rotonda, prendere la terza uscita in Via dei Campi.
- Proseguire su Via dei Campi per circa 850 m; la strada diventa poi sterrata e porta nei pressi del centro ippico La Mandria.
- Oltrepassare il centro ippico e pochi metri dopo imboccare il viale alberato sulla destra; proseguire sempre diritto anche quando il sentiero diventa un po’ meno visibile e si addentra nei boschi.
- Dopo aver svoltato a destra (seguendo la direzione dei fili dell’elettricità), proseguire fino a raggiungere la strada sterrata, quindi continuare diritto per circa 1 km.
- All’incrocio (sulla destra si può scorgere il castello di Benna), prendere la strada sulla sinistra, che va verso l’altopiano verdeggiante della Baraggia di Benna.
- La salita nel bosco porta all’ingresso della Baraggia, in uno spiazzo sterrato; prendere la traccia sulla sinistra che va verso nord. In questa zona vi sono molti sentieri, che vengono inoltre continuamente modificati: seguire la traccia GPS o comunque il percorso che preferite, viaggiando sempre verso nord.
- Dopo una ripida salita tra le querce, si arriva dopo pochi metri sulla strada asfaltata (Via Castellengo); percorrerla per 100 m quindi svoltare a sinistra, dove vi è uno spiazzo sterrato adibito a parcheggio.
- Proseguire il percorso classico nella Riserva Naturale Protetta delle Baragge, fino ad una discesa nel bosco che porta ad un incrocio di sentieri. Scendere verso sinistra, scegliendo una delle due alternative: il sentiero più ampio rimane più basso ma si presenta con fondo sassoso, mentre più sulla sinistra vi è una divertente discesa per MTB di livello facile. In ogni caso si arriva nei pressi dell’ “Aula Verde”, dove vi sono pannelli descrittivi e tavoli da picnic.
- Prendere la strada sterrata (Via Isangarda) e proseguire diritto per 1,6 km, fino a tornare sulla strada asfaltata svoltando a sinistra alla fine.
- All’incrocio ci si trova su Via Castellengo: prendere in salita verso destra per tornare al punto di partenza.
Dove dormire
- Agriturismo La Mandria (Candelo)
- B&B Al Ricetto (Candelo)
Altre attività nella zona
- Trekking a cavallo (La Mandria – Candelo; CEM – Mottalciata)
Riparazione e affitto biciclette
- Maffeo ciclismo (Benna)
Alcune note importanti
1) Obiettivo dei miei itinerari è tornare sempre al punto di partenza (anelli) e pedalare il meno possibile sull’asfalto. Quando però questo risulta inevitabile, scelgo per lo più strade secondarie e poco trafficate. Inoltre, stabilisco il punto di partenza in un luogo dove sia comodo parcheggiare l’auto.
2) Ho deciso di suddividere il Biellese in 5 aree principali, in base alla geomorfologia del territorio, a differenza di come risulta nelle carte topografiche (Nord-orientale, Nord-occidentale, Centro-orientale, Sud-orientale e Sud-occidentale).
3) Ho indicato alcuni percorsi come “Adatti ai bambini”, ma ovviamente è competenza di ogni genitore stabilire se un itinerario è adatto alle capacità del proprio figlio.
4) Con “Periodo di agibilità”, nella descrizione, mi riferisco esclusivamente alla presenza di neve sul percorso, non considerando quindi le altre variabili quali pioggia o presenza di zanzare. Nei riquadri “Dove dormire” ho voluto proporre alcune soluzioni alternative al tipico B&B o albergo, citando strutture come rifugi di montagna, ostelli o campeggi.
5) Prima di partire per qualsiasi tour, leggi la sezione “In pratica“!