Il percorso si presenta inizialmente molto semplice, con strade sterrate in pianura, ma arrivati a Salussola cominciano i saliscendi. Ci si inoltra tra le colline della porzione terminale della Serra per scoprire scorci pittoreschi e nascosti tra i boschi. Il primo borgo che si incontra è quello di Cerrione, per toccare poi Salussola, la frazione di San Secondo e Dorzano, dove si possono scorgere i resti di un antico ricetto e di una chiesa paleocristiana.
Senso di percorrenza:
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Dati tecnici
- Durata: 3 h
- Distanza: 22,5 km
- Dislivello complessivo: 319 m
- Punto più basso: 208 m
- Punto più alto: 425 m
- Tappe: Cerrione – Salussola – Dorzano – Cerrione
- Livello: intermedio
- Periodo di agibilità: tutto l’anno
- Presenza di punti acqua potabile: sì
- Presenza di alimentari: sì
- Adatto ai bambini: no
Curiosità
La leggenda dei banditi del mulino
Quella che oggi si riconosce come una chiusa abbandonata sul canale irriguo Navilotto di San Damiano, era nata nel 1920 come un mulino che utilizzava la forza idraulica per l’irrigazione delle risaie. Si narra, ma non vi sono dati certi, che il mulino avesse preso questo appellativo perché al suo interno venivano processati i banditi della zona. Tra questi vi erano i membri della banda del Biundin, un brigante che derubava e aggrediva gli abitanti dei paesi tra il Biellese e il Vercellese, rifugiandosi poi tra i fitti boschi del Brianco (località di Salussola). La storia del Biondin non è però solo leggenda, infatti se ne conosce il vero nome e la data di nascita. Veniva spesso chiamato “ladro gentiluomo” o “Robin Hood” piemontese e dopo la morte il suo cranio fu oggetto degli studi di antropologia criminale di Cesare Lombroso.
Da visitare
Museo Laboratorio dell'Oro e della Pietra
Quello di Salussola non è un semplice museo che narra la storia e la formazione geologica della Serra (c’è anche questo ovviamente sui pannelli espositivi), ma è un vero laboratorio di continua ricerca e formazione. Oltre alle installazioni permanenti dedicate all’eccidio del 9 marzo 1945, alla medievale strega Giovanna, alla ricerca dell’oro e alla storia del beato Pietro Levita, l’Associazione A.V.P.S. Onlus che gestisce il museo, organizza passeggiate ed escursioni per percorrere le antiche vie della Serra e i sentieri della Gran Traversata del Biellese.
Ingresso libero
Da vedere
La torre di San Lorenzo
Rifacimento datato 1776 di un’antica torre di avvistamento longobarda, è stata utilizzata come presidio militare nella Seconda Guerra Mondiale ed è oggi un punto segnaletico dell’Esercito italiano. La torre prendeva il nome dal paese di San Lorenzo, oggi scomparso perché abbandonato dagli abitanti già nel XIV secolo. Le fonti storiche riportano testimonianze secondo le quali, in età comunale, la torre, insieme ad altre, era parte integrante di un sistema di avvistamento a difesa del borgo fortificato di Salussola.
Indicazioni dell'itinerario
- Partenza presso il parco giochi in centro al paese di Cerrione; proseguire su via Roma in direzione sud.
- Proseguire diritto anche quando la strada si immette nella SP400; dopo 200 m svoltare quindi a sinistra sulla SP416.
- Proseguire per circa 400 m e prendere la prima svolta sterrata sulla sinistra che si dirige tra i campi; proseguire sul sentiero per circa 4 km.
- Si interseca la strada asfaltata (Via Elvo) che passa sotto al ponte di Salussola; proseguire mantenendo la sinistra e ignorando le svolte sulla destra.
- Attraversare la ferrovia svoltando a sinistra nei pressi della stazione di Salussola. Proseguire sulla strada sterrata principale (Via Molino dei Banditi) per circa 3,5 km, costeggiando sempre il canale.
- Arrivati in fondo svoltare a destra su Via Brianco, superare la ferrovia e all’intersezione con la SP322 proseguire diritto sulla strada sterrata (sempre Via Brianco).
- Proseguire diritto per 1,5 km dopodichè prendere il sentiero sulla destra che sale verso due cascine; qui si ritrova la strada asfaltata che si percorre per circa 600 m fino ad imboccare il sentiero che svolta sulla destra.
- Dopo circa 500 m si ritorna sulla strada asfaltata nei pressi della zona industriale di Dorzano (Via Salione); percorrere il sottopassaggio e alla piccola rotonda svoltare a destra, verso il centro di Dorzano.
- Alla prima intersezione svoltare a sinistra su Via Fratelli Volpe (da cui si possono ammirare i resti delle mura del ricetto) per poi svoltare a destra su Via G. Leto.
- Proseguire per 800 metri e poco dopo il cimitero, nella discesa, imboccare il sentiero sulla sinistra; si arriva dunque al centro della frazione di San Secondo e in fondo alla strada asfaltata, si svolta a sinistra percorrendo una ripida salita (Via Roppolo).
- In fondo sulla destra, poco visibile, vi è l’imbocco del sentiero che porta alla Cascina Carengo; quindi svoltare a sinistra seguendo l’acciottolato in salita (S59); ignorare una svolta a destra e poi due a sinistra e proseguire seguendo i cartelli verso “Roc della Regina”.
- Dopo una curva a gomito, si arriva alla Torre di San Lorenzo; superata, si imbocca il sentiero che scende verso sinistra e all’intersezione si prende sulla destra.
- Giunti sulla strada sterrata principale si svolta a sinistra e circa 200 m dopo prendere un sentiero più piccolo sulla destra; proseguire diritto ignorando le varie deviazioni fino a giungere sulla strada asfaltata (SP415).
- Svoltare a sinistra e imboccare il sentiero in curva, indicato come GTB; seguire sempre le indicazioni GTB per circa 2 km.
- Giunti in fondo, svoltare prima a sinistra e poi a destra; poco dopo Cascina San Michele, prendere la traccia di sentiero sulla sinistra che porta sulla strada asfaltata di Cascina Vignassa e poi sulla SP416.
- Percorrere la stessa via dell’andata fino a raggiungere il punto di partenza.
Dove dormire
- B&B La Casa di Pietro (Cerrione)
- B&B Come a casa (Cerrione)
- Fattoria delle Rose (Salussola)
- Casa Vacanze La Robinera (Magnano)
Altre attività nella zona
- Ricerca dell’oro (Associazione Biellese Cercatori d’Oro – Zubiena)
Riparazione e affitto biciclette
- Maffeo Ciclismo (Benna)
- Centro eBike della Serra (Viverone)
Alcune note importanti
1) Obiettivo dei miei itinerari è tornare sempre al punto di partenza (anelli) e pedalare il meno possibile sull’asfalto. Quando però questo risulta inevitabile, scelgo per lo più strade secondarie e poco trafficate. Inoltre, stabilisco il punto di partenza in un luogo dove sia comodo parcheggiare l’auto.
2) Ho deciso di suddividere il Biellese in 5 aree principali, in base alla geomorfologia del territorio, a differenza di come risulta nelle carte topografiche (Nord-orientale, Nord-occidentale, Centro-orientale, Sud-orientale e Sud-occidentale).
3) Ho indicato alcuni percorsi come “Adatti ai bambini”, ma ovviamente è competenza di ogni genitore stabilire se un itinerario è adatto alle capacità del proprio figlio.
4) Con “Periodo di agibilità”, nella descrizione, mi riferisco esclusivamente alla presenza di neve sul percorso, non considerando quindi le altre variabili quali pioggia o presenza di zanzare. Nei riquadri “Dove dormire” ho voluto proporre alcune soluzioni alternative al tipico B&B o albergo, citando strutture come rifugi di montagna, ostelli o campeggi.
5) Prima di partire per qualsiasi tour, leggi la sezione “In pratica“!