Cultura, Natura e Avventura.
Tutto il necessario per una breve vacanza alla scoperta del cantone piu settentrionale della Svizzera.
Un eccezionale percorso per mountain bike, a cui aggiungo una tappa iniziale di visita alla città di Zurigo, centro bancario internazionale e “capitale” finanziaria.
Prossimamente, il video del mio cicloviaggio!
Per il momento, leggi il diario completo !
GIORNO 1
Sabato 1 giugno 2024
- Martigny ➡ Zurigo
La mia avventura comincia con un lungo viaggio in treno, da Martigny a Zurigo. Qui un’amica mi accompagna tutto il giorno alla scoperta della città, visitando insieme il Museo Nazionale Svizzero (Landesmuseum) e il Museo di Storia Naturale (da buona naturalista, non può mai mancare nei miei viaggi). A fine giornata, un altro treno fino ad Aarau (cantone dell’Argovia), da cui percorro una bellissima ciclabile lungo il canale per raggiungere altri amici che mi ospitano per la notte.
GIORNO 2
Domenica 2 giugno 2024
- 50 km
- 925 m ⬈
- Schaffhausen ➡ Hallau
Mi sveglio presto, accolta da un cielo plumbeo che minaccia pioggia. Salgo in sella e percorro a ritroso i 5 km di ciclabile che mi portano da Suhr alla stazione di Aarau. Da qui, ancora un tragitto in treno, fino a Sciaffusa. Verso le 10:00 posso finalmente cominciare a pedalare! L’entusiamo è al massimo e anche se il sole non splende, sono davvero emozionata per questa prima avventura in solitaria!
Inizio girando in bicicletta per il centro storico della città, dove ad ogni angolo scopro edifici estrosi, nello stile tipico che fino ad ora mi era sconosciuto. Seguendo la ciclabile lungo il Reno, in pochi minuti raggiungo le maestose cascate (Rheinfall), le più estese d’Europa! Con una ripida discesa arrivo a bordo acqua, alla sommità delle cascate, dove gli spruzzi e il fragore assordante riempiono di stupore i numerosi turisti stranieri che giungono da lontano per ammirare questa meraviglia della natura. Ma l’esperienza non finisce qui: poco più avanti mi imbarco su un piccolo battello che ci porta proprio ai piedi delle cascate. In seguito alle piogge intense dei giorni passati, la portata d’acqua è aumentata, rendendo purtroppo inaccessibile lo sperone di roccia in mezzo al fiume che avrei voluto raggiungere… Comunque, lo spettacolo è impressionante anche da qui. Verso le 12:30 lascio le cascate di Sciaffusa per imboccare il percorso per mtb n° 50: il Schaffhauserland Bike. Il tracciato riflette il rigore svizzero-tedesco, essendo ben tenuto e segnalato in maniera impeccabile: impossibile perdersi! Si alternano sentieri nei boschi (purtroppo molto fangosi, visto il meteo), sterrati di campagna e strade bianche praticamente deserte. Attraverso alcuni paesini tipici, con “cottages” a graticcio, impreziositi da affreschi variopinti e arrivo al centro di Hallau. La pioggia, che mi ha risparmiata durante tutto il giorno, inizia a scrosciare, accompagnandomi fino al camping “An der Wuthach”. Fa freddo, il prato è allagato e devo aspettare qualche ora prima di poter piantare la tenda.
GIORNO 3
Lunedì 3 giugno 2024
- 53,3 km
- 1310 m ⬈
- Hallau ⮕ Tengen
Sveglia alle 7:00. La prima notte è trascorsa più o meno insonne, tra la pioggia a catinelle e la temperatura tutt’altro che mite (forse meno di 10°C). Smonto in fretta la tenda prima che ricominci a piovere e mi preparo una colazione nutriente a base di porridge. Lascio il camping verso le 10:15 e ripercorro la deviazione fatta il giorno precedente, per tornare sul mio percorso. Stando al mio programma, oggi si prospetta una pedalata fisicamente più impegnativa. La traccia mi porta su e giù da innumerevoli colline, su cui si alternano fitte foreste muschiose e campi di grano e papaveri. La presenza umana è estremamente limitata, mentre poiane, falchi, volpi e caprioli regnano sovrani. Faccio una piccola deviazione (che prevede l’aggiunta di un’ulteriore salita) alla ricerca di una torre panoramica a forma di albero e alta 20 m (la Siblingen Randenturm), da cui si gode un panorama a 360°. Dopo pranzo riprendo a pedalare, condividendo parte del tragitto con un altro ciclista. Salgo su un’altra torre panoramica di 40 m e mi avvicino alla meta. Sebbene abbia aggiunto i parafanghi alla mia mtb, oggi ci siamo insozzate per bene, anche perché in alcuni tratti il sentiero era talmente scivoloso in salita che ho dovuto spingerla a mano. Nonostante ciò, il morale è sempre alto, anche grazie al fatto che ora qualche raggio di sole riscalda l’aria, dando alla mia impresa un maggior sentore di vacanza. Verso le 18:00 arrivo all’Hegi Camping di Tengen. Molto diverso dal precedente a conduzione famigliare, questo campeggio dispone di supermarket, piscina, ristorante, minigolf e laghetto!
GIORNO 4
Martedì 4 giugno 2024
- 56 km
- 852 m ⬈
- Tengen ⮕ Stein am Rhein
Anche oggi sveglia puntuale alle 7:00, dopo una notte un po’ meno fredda e senza pioggia. Anzi, stamattina il cielo è terso e mentre lascio asciugare qualche vestito appena lavato, mi concedo un croissant (anzi due!), crogiolandomi al sole su una sdraio. Parto con calma e da Tengen prendo una bella ciclabile che mi riporta sul percorso. Per tutta la giornata ancora saliscendi tra le colline, spaziando tra la Svizzera e la Germania. Nei paesini, tra le caratteristiche case a tetti spioventi, travi scure a vista e affreschi, si incontrano solo animali da fattoria e alberi dalle gustose ciliegie, mentre degli umani quasi non c’è traccia. Oggi la pedalata è tranquilla dal punto di vista fisico (ad ogni salita segue sempre una lunga piacevole discesa), ma a volte lo sforzo è mentale: di fronte a ogni ripido pendio temo di non farcela, di dover spingere a mano, invece piano piano tengo duro e arrivo in cima sempre in sella! Sono molto soddisfatta della buona organizzazione del mio viaggio: i bagagli ben ripartiti e il materiale adeguato rendono la pedalata piacevole. Purtroppo invece, nonostante la manutenzione fatta alla bici prima della partenza, è il deragliatore posteriore a darmi problemi facendo cadere più volte la catena, tanto che oggi si è rotta nel bel mezzo del nulla! Dopo un istante di sconforto, non ho perso tempo e in 5 minuti l’ho riparata con la falsa maglia, per poter così subito ripartire. Avvicinandomi alla civiltà, giungo al castello di Hohenklingen. Senza saperlo, sono arrivata 15 minuti prima della chiusura e sono riuscita a visitarlo in extremis. Scendo quindi nel paese di Stein am Rhein, dove passeggio per il centro pittoresco assaporando un enorme gelato artigianale. Percorro gli ultimi chilometri della giornata per raggiungere il Camping Guldifuss, dove la reception è chiusa il martedì e mi lasciano installare liberamente a bordo del lago. Qui mi preparo una bella cenetta e mi godo un tramonto perfetto.
GIORNO 5
Mercoledì 5 giugno 2024
- 43 km
- 716 m ⬈
- Stein am Rhein ⮕ Schaffhausen
Mi sveglio col canto di rane, folaghe e merli e mi danno il buongiorno il lago calmo e il cielo azzurro. Nonostante qualche scroscio di pioggia durante la notte, la mia fedele Merida è rimasta all’asciutto ai piedi di una maestosa quercia frondosa. Oggi è l’ultimo giorno (purtroppo!) e me la prendo con calma. Lascio il campeggio alle 10:45. Ripercorro la ciclabile da Mammern e dopo una visita all’isoletta di Insel Werd, riprendo il percorso a Stein am Rhein. Alcuni signori si fermano ad ammirare la mia bici carica e infangata e, ponendomi qualche domanda, mi fanno sentire orgogliosa dell’impresa che sto portando a termine da sola… Ancora foreste, campagne, colline e infine di nuovo Sciaffusa, lasciata 4 giorni fa. Il sole caldo dà un’impressione diversa della città, ora gremita di visitatori. Concludo il mio viaggio con una visita (gratuita!) alla fortezza circolare detta Munot e due bretzel con formaggio e patate.
Note conclusive...
- Utilizzo una tenda Ferrino Sling2, 3 stagioni. Essendo provvista di due teli (meglio, rispetto alla monotelo, per evitare la condensa all’interno), la ripiego sempre con i due strati già uniti, così in caso di pioggia la monto velocemente evitando che si bagni dentro.
- Mettere una coperta termica riutilizzabile (per intenderci, quelle sottili, da kit di sopravvivenza) a contatto col terreno evita di sporcare e bagnare il fondo stesso della tenda.
- Ho compreso l’utilità di viaggiare fuori stagione: molti meno turisti, bambini ancora a scuola, temperature miti.
- Sui treni svizzeri non solo si deve comprare il biglietto per la bici, ma si paga anche la prenotazione (obbligatoria) di un posto per la stessa.
- Per questo tipo di viaggio (in prevalenza sterrati per mtb) ho preferito il bikepacking invece che le borse laterali su portapacchi posteriore. Queste ultime, infatti, sebbene più capienti, sono più fragili e meno adatte.
- Dalla mia esperienza, continuo a preferire essere il più possibile indipendente per quanto riguarda i pasti: cibo liofilizzato, fornelletto a gas e pentolino mi hanno salvata più volte, in luoghi dove non esistevano nè ristoranti nè negozi.