Passare dalla Valle Cervo alla Valle Oropa rimanendo in alta montagna è possibile! Con questo itinerario estremamente panoramico si percorre la buia e umida Galleria di Rosazza all’andata e il sentiero a mezza costa attorno al Monte Cucco al ritorno. Il percorso non è particolarmente difficile per quanto riguarda il dislivello, né la distanza, ma per il fatto che il sentiero del ritorno (E1) è molto stretto e prevede dei guadi, quindi bisogna prestare la massima attenzione e scendere dalla bici in alcuni tratti se non si è davvero esperti.
Senso di percorrenza:
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Dati tecnici
- Durata: 3 h
- Distanza: 20,9 km
- Dislivello complessivo: 597 m
- Punto più basso: 1.025 m
- Punto più alto: 1.498 m
- Tappe: San Giovanni d’Andorno (Campiglia Cervo) – Oropa – San Giovanni d’Andorno (Campiglia Cervo)
- Livello: difficile
- Periodo di agibilità: da aprile a ottobre
- Presenza di punti acqua potabile: sì
- Presenza di alimentari: sì
- Adatto ai bambini: no
Curiosità
La Galleria di Rosazza
I lavori per collegare i due santuari, San Giovanni in Valle Cervo e Oropa nella Valle Oropa, cominciarono nel 1889 e si protrassero fino al 1898. In questi 9 anni, quasi esclusivamente per volere del Senatore Federico Rosazza (che finanziò inoltre tutti i lavori), vennero realizzate la strada, che conta 14 tornanti nel versante Valle Cervo, la galleria, l’edificio oggi divenuto ristorante e numerosi tempietti e rifugi della zona. La galleria, con i suoi 367 m di lunghezza e 1.488 m di quota, fu un’opera davvero grandiosa che però all’epoca non trovò un consenso unanime: molti illustri personaggi del luogo ritenevano più adatto costruire una strada più bassa che percorresse le pendici del Monte Cucco (dove ora vi è il sentiero a mezza costa E1) e crearono notevole opposizione al progetto di Rosazza. Grazie alla costruzione della galleria è dunque possibile passare dalla Valle Cervo alla Valle Oropa e poi ancora alla Valle Elvo, tramite la strada del “Tracciolino”, rimanendo sempre in alta quota e senza attraversare la città di Biella.
Da visitare
Giardino botanico di Oropa
Realizzato nel 1990 e curato dai ricercatori del Museo di Scienze Naturali di Torino, dal 2019 fa parte delle Oasi e Aree Protette Piemontesi del WWF. Il giardino si trova a 1.200 m di quota e presenta percorsi tematici ed educativi volti a sensibilizzare adulti, bambini, ricercatori e insegnanti. Temi trattati e di grande importanza sono l’applicazione dei principi ecologici nella gestione del territorio e la promozione di azioni ecosostenibili per la conservazione della biodiversità, soprattutto montana.
Per ulteriori informazioni, orari e prezzi, consulta il sito: http://www.gboropa.it/Informazioni/Orari.htm
o chiama i numeri:
Tel: +39 0152523058
+39 3311025960
Da vedere
Il Santuario di Oropa
Secondo la leggenda, il primo nucleo religioso a Oropa risale al IV secolo, quando Sant’Eusebio, allora vescovo di Vercelli, portò con sé sulle Alpi una statua lignea della Madonna Nera dando inizio al culto mariano in Piemonte (che all’epoca era ancora pagano). La statua venne posta su uno sperone roccioso attorno al quale è poi sorta l’attuale Basilica Antica. Il complesso architettonico è stato notevolmente ampliato in epoca barocca e lo stesso Filippo Juvarra, con i finanziamenti di Casa Savoia, vi ha lavorato. Nel 1620 si è tenuta la Prima Incoronazione della Statua della Madonna Nera e ogni 100 anni questo evento richiama fedeli e pellegrini da tutto il mondo (quest’anno, il 30 agosto 2020, si terrà la V Incoronazione). Nel 1889 venne posta la prima pietra della monumentale Basilica Nuova, la cui costruzione però durò molto a lungo, incontrando difficoltà economiche, politiche e burocratiche; dopo numerose soste, la Basilica fu terminata nel 1941, ma ancora oggi sono in atto continue opere di restauro.
Indicazioni dell'itinerario
- Partenza dal Santuario di San Giovanni d’Andorno (Campiglia Cervo); nel cortile interno si può lasciare l’auto fino alla chiusura dei cancelli (aperti tutti i giorni dalle 7.00 alle 19.00); imboccare la strada asfaltata che sale a destra dell’ingresso del santuario (Strada Provinciale Rosazza-Oropa).
- Percorrere la strada per quasi 5 km e giungere all’ingresso della galleria; imboccare la galleria e scendere lungo la strada asfaltata fino ad un ponticello e alla Cappella del Roc.
- Girare a sinistra alla cappella, percorrere la strada in discesa per 120 m e svoltare a sinistra; superato un altro ponticello imboccare sulla destra il sentiero del Parco della Rimembranza, seguendo le indicazioni “Monte Cucco”.
- Percorrere il sentiero, che diventa via via più stretto ed accidentato, ma in piano e che porta al punto panoramico alle pendici del Monte Cucco.
- Continuare il sentiero E1 nel versante affacciato sulla Valle Cervo; questo tratto non è ben curato e spesso è necessario scendere dalla bici e procedere a piedi, anche per attraversare i numerosi guadi.
- Dopo circa 8,5 km si giunge ad un bivio e si prende dunque sulla sinistra seguendo le indicazioni per “S. Giovanni”, non per “Selletto”.
- Il sentiero riporta sulla strada asfaltata dell’andata in località Boale Case Gamma; percorrere dunque gli ultimi 2 km scendendo verso destra per arrivare al Santuario di San Giovanni.
Dove dormire
- Albergo e Ostello Santuario di San Giovanni
- Locanda Galleria Rosazza
- Camere Santuario di Oropa
Altre attività nella zona
- Parco Avventura Funivie di Oropa
- Sci di discesa pista Busancano
Riparazione e affitto biciclette
- Canova (Biella)
- Green Bike (Biella)
- Free Bike (Biella)
- Zola (Biella)
Alcune note importanti
1) Obiettivo dei miei itinerari è tornare sempre al punto di partenza (anelli) e pedalare il meno possibile sull’asfalto. Quando però questo risulta inevitabile, scelgo per lo più strade secondarie e poco trafficate. Inoltre, stabilisco il punto di partenza in un luogo dove sia comodo parcheggiare l’auto.
2) Ho deciso di suddividere il Biellese in 5 aree principali, in base alla geomorfologia del territorio, a differenza di come risulta nelle carte topografiche (Nord-orientale, Nord-occidentale, Centro-orientale, Sud-orientale e Sud-occidentale).
3) Ho indicato alcuni percorsi come “Adatti ai bambini”, ma ovviamente è competenza di ogni genitore stabilire se un itinerario è adatto alle capacità del proprio figlio.
4) Con “Periodo di agibilità”, nella descrizione, mi riferisco esclusivamente alla presenza di neve sul percorso, non considerando quindi le altre variabili quali pioggia o presenza di zanzare. Nei riquadri “Dove dormire” ho voluto proporre alcune soluzioni alternative al tipico B&B o albergo, citando strutture come rifugi di montagna, ostelli o campeggi.
5) Prima di partire per qualsiasi tour, leggi la sezione “In pratica“!