Un ponte abbandonato, un sentiero da riscoprire. A due passi da Mongrando, nascosto tra la fitta vegetazione, si trova il lago dell’Ingagna, un invaso artificiale costruito negli anni ’90 tra controversie e timori. Oggi la diga è sicura e il lago è meta di bagnanti e pescatori e per chiunque voglia un po’ di pace col panorama sulle montagne biellesi. L’itinerario proposto è abbastanza impegnativo in salita, ma comunque piuttosto breve e piacevole per le lunghe discese del ritorno.
Senso di percorrenza:
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Dati tecnici
- Durata: 1 h 30 min
- Distanza: 15,7 km
- Dislivello complessivo: 340 m
- Punto più basso: 326 m
- Punto più alto: 531 m
- Tappe: Mongrando – Vagliumina (Graglia) – Colla di Netro (Netro) – Mongrando
- Livello: intermedio
- Periodo di agibilità: tutto l’anno
- Presenza di punti acqua potabile: sì
- Presenza di alimentari: sì
- Adatto ai bambini: no
Curiosità
La diga sul torrente Ingagna
La diga di Mongrando è stata completata negli anni ’90, seguendo un progetto realizzato negli anni ’60. Più volte i lavori di costruzione si sono arrestati, in seguito a imprevisti dovuti alla disomogeneità del terreno e friabilità della roccia. Inoltre, ha suscitato inizialmente disapprovazione e paura nei cittadini di Mongrando, le cui case si trovavano a poche centinaia di metri dall’imponente muro di cemento e memori della tragedia del Vajont avvenuta pochi anni prima (9 ottobre 1963). Comunque, dalla sua costruzione fino ad oggi, lo sbarramento non ha mai dato problemi e ha ben superato alcune alluvioni che hanno interessato il Biellese negli anni. Attualmente la diga misura 56 m di altezza e 300 m di lunghezza e forma un lago lungo 2 km e della portata di 8 milioni di m3 d’acqua che serve principalmente per l’irrigazione e per il rifornimento di canadair antincendio. Ogni anno il lago dell’Ingagna è il protagonista di un trail ad anello di 10 o 23 km organizzato dal gruppo sportivo “La Vetta Mongrando”.
Da visitare
Ecomuseo Fucina Morino (Mongrando)
La fucina Morino risale al 1689 ed è attualmente l’ultima rimasta a conduzione famigliare in quest’area.
Con il termine “fucina” si indicano comunemente sia i locali in cui si esegue l’opera di fucinatura, sia il forno stesso in cui vengono riscaldati i pezzi di metallo che vengono quindi modellati per ottenere innumerevoli manufatti.
L’acqua, proveniente dal torrente Ingagna, era la forza motrice che attraverso ruote e cinghie faceva muovere i magli, le mole e gli altri macchinari. Tutti questi attrezzi sono conservati all’interno del museo e un esperto sarà disponibile per portarvi indietro nel tempo, alla scoperta della lavorazione del ferro nel territorio biellese.
Visitabile su prenotazione.
Tel. 0153 51128
340 6114854
Indicazioni dell'itinerario
- Partenza presso il Polivalente di Mongrando; prendere Via Enrico Giovanni sulla sinistra e alla rotonda proseguire diritto (seconda uscita).
- Andare sempre diritto su Via Monticello e all’incrocio poco dopo la farmacia prendere a sinistra su Via Graglia.
- Rimanere su via Graglia per circa 2 km, anche quando inizia a salire notevolmente, arrivando quindi nella frazione di Aral Grande.
- Attraversare il gruppo di case e imboccare il sentiero indicato come “Percorso 5”.
- Il sentiero sale per alcune decine di metri e poi diventa pianeggiante, fino ad arrivare sulla strada asfaltata (Via Casale Molino).
- Prendere sulla sinistra e proseguire per circa 2,5 km.
- Superata la scuola sulla sinistra, si giunge ad un incrocio con la SP500: prendere a sinistra e proseguire per circa 2,3 km.
- Seguire la strada asfaltata che scende fino ad arrivare ad un incrocio, quindi prendere a destra, superare il ponticello e giungere nella piazza centra della frazione Colla di Netro.
- Prendere Via Maestra sulla sinistra e una volta giunti alla cappella di S. Rocco, proseguire sulla destra, seguendo la strada asfaltata in mezzo ai prati.
- Superate alcune cascine, ignorare le due deviazioni sulla destra e proseguire diritto, entrando nella boscaglia.
- Pochi metri dopo si giunge all’imbocco del ponte sul lago; superato il ponte, prendere il sentiero che rimane basso, sulla sinistra e che costeggia il lago.
- Il sentiero termina in prossimità della casa dei guardiani della diga e si è costretti a prendere una traccia in mezzo al bosco che sale ripida sulla destra; dopo pochi metri ci si ritrova sulla strada asfaltata.
- Prendere a destra, salire fino ad un incrocio, quindi svoltare a sinistra su Via per Netro; proseguire sempre diritto ignorando le strade sulla destra.
- Si arriva dunque in centro a Mongrando; prendere Via G. Marconi sulla sinistra e proseguire fino ad arrivare di nuovo alla rotonda, quindi prendere a destra (prima uscita) e tornare al punto di partenza.
Dove dormire
- B&B le Gerle (Mongrando)
- B&B il Vecchio Teatro (Mongrando)
Altre attività nella zona
- Ricerca dell’oro (Associazione Biellese Cercatori d’Oro – Zubiena)
Riparazione e affitto biciclette
- Lovato (Camburzano)
Alcune note importanti
1) Obiettivo dei miei itinerari è tornare sempre al punto di partenza (anelli) e pedalare il meno possibile sull’asfalto. Quando però questo risulta inevitabile, scelgo per lo più strade secondarie e poco trafficate. Inoltre, stabilisco il punto di partenza in un luogo dove sia comodo parcheggiare l’auto.
2) Ho deciso di suddividere il Biellese in 5 aree principali, in base alla geomorfologia del territorio, a differenza di come risulta nelle carte topografiche (Nord-orientale, Nord-occidentale, Centro-orientale, Sud-orientale e Sud-occidentale).
3) Ho indicato alcuni percorsi come “Adatti ai bambini”, ma ovviamente è competenza di ogni genitore stabilire se un itinerario è adatto alle capacità del proprio figlio.
4) Con “Periodo di agibilità”, nella descrizione, mi riferisco esclusivamente alla presenza di neve sul percorso, non considerando quindi le altre variabili quali pioggia o presenza di zanzare. Nei riquadri “Dove dormire” ho voluto proporre alcune soluzioni alternative al tipico B&B o albergo, citando strutture come rifugi di montagna, ostelli o campeggi.
5) Prima di partire per qualsiasi tour, leggi la sezione “In pratica“!